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A Cannes i Leoncini di Accademia

Accademia di Comunicazione conquista a Cannes il Leone 2024 con uno dei sei lavori presentati dai suoi studenti in Art Direction e Copywriting.
Erano nove anni che una scuola italiana non si aggiudicava il prestigioso contest e l’ultima fu proprio Accademia nel 2015.

A meritare il Leone è stato The Good Loop, uno straordinario lavoro pensato e progettato per gli utilizzatori di Spotify affetti da sindrome dello spettro autistico. Il team di creativi che è sfilato in passerella in Costa Azzurra era composto da cinque brillanti studenti di Accademia di età compresa fra i 24 e i 31 anni (tre dei quali hanno frequentato il Master in Art Direction Advanced  mentre gli altri due si sono specializzati con il Master in Copywriting.

Il gruppo di lavoro è stato guidato dai direttori creativi e docenti di Accademia (Selmi Barissever e Mirco Pagano) e ha sbancato a Cannes con un progetto davvero accattivante che ha risposto in pieno al brief di quest’anno.

Al centro dei progetti era il noto brand di streaming musicale on demand che vanta oltre 600 milioni di utenti nel mondo ai quali offre qualcosa come cento milioni di brani musicali, cinque milioni di podcast e 350mila audiolibri (qui le informazioni sul brief di quest’anno).

Loris Ghidini, Emma Ceramelli, Giulia Ciapparella, Enrico Monacelli e Andrea Debernardi: sono questi i nomi dei future lions 2024 che hanno scelto di cimentarsi con il tema dell’autismo, una sindrome che si stima coinvolga in Italia qualcosa come 500mila famiglie.

“Alla fine, dopo averne valutate molte altre, è stata la prima idea che abbiamo avuto a convincerci – racconta Loris Ghidini – anche perché il brief proposto ci indirizzava verso la salute mentale della Generazione Z e dei Millennial. Abbiamo fatto un lavoro di ricerca, sentito amici che operano nel sociale con ragazzi affetti da questa sindrome e ci siamo concentrati sullo stimming e abbiamo pensato di creare un tool all’interno dell’applicazione per croppare le canzoni. Potrebbe servire non solo a chi è affetto da questa sindrome: ho amici che fanno stimming per rilassarsi!”.

Lo stimming – che è al centro del progetto vincitore – è quel tipico comportamento auto-stimolante che si riferisce ad azioni specifiche ripetitive come il battere le mani, il dondolio o la ripetizione di parole e frasi. Ciò vale naturalmente anche per gli stimoli sonori e per la musica ed è qui che entra in gioco il tool ipotizzato dagli studenti di Accademia per Spotify che consentirebbe agli utenti del sito di streaming di creare il proprio frammento di brano da ascoltare in loop. I giovani creativi di Accademia hanno anche pensato di integrare il tool con l’intelligenza artificiale – alla quale si sono applicati durante il loro master – per funzioni avanzate e innovative: “Abbiamo scoperto – prosegue Loris – che alcuni rumori o suoni particolari possono risultare di disturbo e quindi abbiamo pensato ad una funzione che consentisse di selezionare anche solo i singoli strumenti o suoni”. E oltre a ciò hanno pensato anche alla possibilità di utilizzare l’AI per ricercare, nello sterminato archivio musicale di Spotify, brani simili. Il risultato finale è uno spot coinvolgente ed efficace che ha conquistato la giuria dei FutureLions per la sua valenza sociale e anche per la realizzazione tecnica. Tematiche di forte impatto sociale erano al centro di tutti i lavori presentati dagli studenti di Accademia. Alla fine ha vinto The Good Loop, ma tutti i lavori erano di altissimo livello e di grande valenza sociale: complimenti ai nostri Future Lions e a tutti i partecipanti dal team di Accademia di Comunicazione!

Guarda il progetto premiato!