Accademia di Comunicazione realizza e lancia un Osservatorio sui Big Data.
Con la prima web analysis sulla guerra in Libia e la minaccia Isis scopre che, mentre le conversazioni in rete si concentrano su gossip, calcio e “neologismi da inserire nel dizionario”, solo l’1,2% del web è consapevole che in Libia l’Italia è in guerra e che l’Isis è alle porte, ma senza una reale percezione del pericolo per il nostro Paese.
L’indagine, condotta in collaborazione con Fleed Digital Consulting su ben 100.000 fonti web e pubblicata su Libero, ci dice che la rete è quasi completamente sopita rispetto ai fatti della Libia. Solo il 42,2% dell’1,2% delle fonti affronta il problema su social, più che altro su Twitter , ma con un atteggiamento di distacco e senza collegamenti tra Libia e terrorismo.
Lo studio è il primo di una serie di indagini approfondite che Accademia condurrà su tematiche differenti. Le conversazioni in rete e lo scambio di opinioni tra gli utenti possono infatti darci un quadro chiaro di quello che, rispetto ai diversi argomenti, è il pensiero della gente.
I Big Data sono la nuova sfida per l’istituto milanese che, da sempre, ha accompagnato la formazione pratica che la contraddistingue con un’attività di ricerca quali-quantitativa su aspetti economici, sociali e linguistici per consentire la migliore efficacia nella preparazione dei giovani nel settore della Comunicazione.
L’impegno sarà ora, dice Michelangelo Tagliaferri –fondatore di Accademia di Comunicazione- quello di permettere, anche nella formazione, di navigare la rete in sella ai Big Data per individuare una sempre più accurata rappresentazione delle finalità della Comunicazione.