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Lavorare in Africa: obiettivo raggiunto

Sin da bambina sognava di lavorare in Africa. Ecco come si è realizzato il desiderio di Ella D’Onghia, nostra ex studentessa del Corso di Art Direction, che ha dato vita ad una associazione no profit che sta sviluppando in Guinea un progetto nell’ambito della moda.

Sicuramente una storia di coraggio e di determinazione quella di Ella che, dopo Accademia di Comunicazione e un’esperienza professionale di alcuni anni in agenzia di pubblicità durante i quali ha lavorato per grandi marchi, ha deciso di dare ancora una svolta alla sua vita. Infatti, già prima di approdare in Accademia, aveva lavorato come modella professionista.

In tempi stretti e a pieni voti, prende una laurea in Scienze dell’Educazione ed è così che inizia il suo percorso di educatrice nella tutela dei minori, una nuova esperienza che la fa volare anche a Parigi.

Tornata in Italia, inizia a collaborare con Maison des Enfants, la Onlus che a Sobanet, nella Repubblica di Guinea, aveva creato un orfanotrofio e una scuola elementare. Con l’Associazione Ella inizia ad occuparsi della scuola di sartoria in collaborazione con l’Associazione The Small Now; partecipa ad un bando e ottiene i fondi per sviluppare il progetto  “Un filo di libertà” che offre la possibilità alle persone del posto di studiare per diventare sarti, una scuola di sartoria con l’obiettivo di sviluppare l’imprenditoria femminile.

Così, insieme alle persone che con lei hanno lavorato (Valeria Fabbri, Cristina Macchi, Caterina Guastini, Vincent Brudo, Susanna Fiorani, Federica Celsi), ha fondato l’Associazione Imama, con l’obiettivo di aiutare anche le persone al di fuori di Sobanet.
La prima collezione (gonne, foulard e borse), presentata nei saloni Orea Malià lo scorso febbraio a Milano, ha riscontrato un enorme successo.

Imama è un contenitore di progetti sociali, a ciascun progetto è legato un prodotto secondo un sistema autosostenibile.

Il prossimo obiettivo del progetto sartoriale che, ricordiamo,  ha lo scopo di promuovere l’imprenditoria femminile nella Repubblica di Guinea, è quello di tornare tra tre mesi in Italia con la collezione da lanciare sul mercato italiano, partendo da quello ligure e milanese. Una dimostrazione chiara che profit e no profit possono lavorare insieme, che il “prodotto” può sostenere il sociale utilizzando gli stessi codici imprenditoriali e quelli di comunicazione e marketing.

In bocca al lupo per i tuo progetti, Ella, con tutto il cuore e da tutta Accademia!

Per informazioni o contatti: info@imamaproject.com